Il decreto PNRR è legge: le novità in materia di lavoro

È stato convertito il decreto legge recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (cd. decreto PNRR) – rif. nostra circolare del mese di Marzo 2023.
In sede di conversione sono intervenute le seguenti modifiche:
•    in materia di trattamento del personale impiegato nell’appalto di opere o servizi e nel subappalto, si prevede l’obbligo di corrispondere un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale (il testo originario del decreto faceva riferimento a quello maggiormente applicato) applicato nel settore e per la zona strettamente connessi con l’attività oggetto dell’appalto e del subappalto;
•    la patente a “crediti” verrà rilasciata, in formato digitale, dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro e costituirà per imprese e lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili un vero e proprio titolo abilitante. Il rilascio della patente è subordinato al possesso dei seguenti requisiti:
−    iscrizione alla Camera di Commercio;
−    adempimento, da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti, dei lavoratori autonomi e dei prestatori di lavoro, degli obblighi formativi previsti dal decreto;
−    possesso del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) in corso di validità;
−    possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), nei casi previsti dalla normativa vigente;
−    possesso del Documento di regolarità Fiscale (DURF);
−    designazione del RSPP.
Inoltre, è previsto che la patente possa essere estesa ad altri ambiti di attività individuati con decreto del Ministero del Lavoro, sentite le organizzazioni sindacali dei datori di lavori e dei lavoratori comparativamente più rappresentative. Restano esclusi dall’obbligo del possesso della patente, tra gli altri, i soggetti che eseguono mere forniture o prestazioni di natura intellettuale.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare la legge n. 56 del 29 aprile 2024, oppure contattare i nostri uffici.

Decreto Coesione: le nuove tipologie di assunzioni agevolate.

Il decreto interviene con misure per rafforzare l’occupazione delle categorie di lavoratori più svantaggiate ed in generale nel Mezzogiorno, in particolare si tratta di:
−    bonus giovani: consiste nell’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro – nel limite massimo di 500 euro mensili - per 24 mesi, per l’assunzione di giovani con età inferiore a 35 anni e, nelle Regioni della Zona Economica Speciale (ZES) unica del Mezzogiorno, anche degli over 35 disoccupati da almeno ventiquattro mesi;
−    bonus donne in favore delle lavoratrici “svantaggiate”: l’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un massimo di 24 mesi – nel limite massimo di 650 euro su base mensile per ciascuna assunzione. Il bonus si applica alle donne di qualsiasi età, con un trattamento di maggior favore per le donne residenti nel Mezzogiorno; 
−    bonus ZES: il provvedimento sostiene lo sviluppo occupazionale nella Zona Economica Speciale (ZES) unica del Mezzogiorno attraverso uno sgravio contributivo del 100% per un periodo massimo di 24 mesi nel limite di 650 per ciascuno lavoratore assunto ed è rivolto ai datori di lavoro di aziende che occupano fino a 15 dipendenti. 
Le assunzioni che godranno delle agevolazioni saranno quelle decorrenti nel periodo compreso dal 1° settembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025. Ai fini dell’applicazione concreta delle misure sarà necessario attendere le relative circolari attuative INPS.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il decreto legge n. 60 del 7 maggio 2024 oppure contattare i nostri uffici.

Bonus Mamme: rilascio dell’utility Inps per la dichiarazione delle lavoratrici

L’Inps comunica il rilascio dell’applicativo denominato “Utility Esonero Lavoratrici Madri” che consente alle lavoratrici madri fruitrici del c.d. “bonus mamme”, introdotto dalla Legge di Bilancio 2024, di comunicare le informazioni riguardanti i figli nei casi in cui non siano già stati indicati da parte dei datori di lavoro, nei flussi Uniemens, i relativi codici fiscali.
L’ Utility consente alle lavoratrici madri di comunicare, in autonomia e direttamente all’Istituto previdenziale, le informazioni relative ai figli e, in assenza, anche i dati anagrafici.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il Messaggio n. 1702 del 6 maggio 2024 oppure contattare i nostri uffici.

E-mail aziendale attiva dopo la cessazione del rapporto di lavoro viola la privacy dell’ex dipendente


Argomento noto, ma importante da ricordare: trattare illecitamente i dati di un ex dipendente può costare caro. Di recente, infatti, il Garante ha sanzionato un’azienda per non avere dismesso e chiuso i profili e-mail di un ex dipendente. Il recente caso, vede un ex dipendente presentare un reclamo lamentando violazioni del Regolamento (GDPR) ed in particolare la perdurante attività del suo ex account aziendale individuale per diversi mesi oltre la cessazione del rapporto, lamentando anche l’impossibilità di esercitare il diritto di accesso al contenuto dei già menzionati account oltre che non ricevere dall’azienda stessa idonea informativa o riscontro.
L’istruttoria accertava quanto denunciato, ossia che dopo la cessazione del rapporto di lavoro il Titolare del trattamento manteneva attivo, per qualche mese, l’account di posta elettronica e che al medesimo accedeva il rappresentante legale della Società. Il provvedimento ribadiva che questo comportamento non è sufficiente per rendere lecito il trattamento dei dati. Lecito sarebbe stato, invece, limitarsi al mantenimento dell’account assegnato al reclamante, contestualmente attivando un messaggio di risposta automatico volto ad informare i terzi dell’imminente disattivazione degli account e della possibilità di contattare altri e diversi indirizzi e-mail, e ciò solo per un tempo proporzionato alle esigenze di continuità dell’attività svolta dalla Società. Si sarebbero altresì dovute adottare misure idonee ad impedire l’accesso ai messaggi in arrivo e la visualizzazione degli stessi durante il periodo in cui tale sistema automatico fosse stato in funzione. L’Autorità ha quindi inflitto una pesante sanzione amministrativa al Titolare del trattamento avendo quest’ultimo mantenuto attivi, successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro, gli account di posta elettronica aziendale individualizzati, accedendo anche al contenuto dei medesimi, quindi con un’operazione illecita di trattamento e non giustificata.
Il nostro ufficio privacy è a completa disposizione per qualsiasi necessità o approfondimento.