Il concordato preventivo fiscale: ulteriori modifiche e nuove opportunità

Con il mese di ottobre che si avvicina, una grossa fetta di contribuenti dotati di partita iva, siano essi artigiani commercianti e liberi professionisti, si troveranno a fare i conti con il nuovo istituto denominato “concordato preventivo biennale”.

Come è noto, tale istituto è stato introdotto a favore dei soggetti ISA e dei contribuenti forfetari, titolari di reddito d’impresa / lavoro autonomo.

Lo strumento, facoltativo, consentirà di definire preventivamente l’imponibile da dichiarare ai fini del pagamento delle imposte per tale annualità. L’eventuale extra reddito realizzato, oltre l’importo del reddito concordato viene considerato esente da imposte.

Si ricorda inoltre che l’adesione alla proposta dell’Agenzia comporterà ulteriori vantaggi quali ad esempio minori accertamenti fiscali e minori imposte da versare sul maggior reddito concordato.

Per i contribuenti forfetari, invece, per l’anno 2024 l’applicazione del concordato preventivo è limitata, in via sperimentale, a una sola annualità.

Al fine di rendere lo strumento sempre più appetibile, il legislatore ha apportato modifiche rilevanti rispetto all’impianto originario ed ulteriori modifiche sono ancora oggi allo studio.

In particolare, è già stata approvata la modifica che prevede una tassazione ridotta sull’incremento di reddito che il concordato prevederà tra il reddito dichiarato per l’anno 2023 e l’anno 2024.

Tale incremento di reddito infatti non sarà assoggettato alle normali aliquote irpef per scaglioni ma sarà soggetto ad una “flat tax incrementale” vale a dire sarà soggetto ad una aliquota fissa parametrata al voto ISA derivante dalla dichiarazione dei redditi presentata.

In particolare:
Se il voto isa sarà pari o superiore a 8 l’aliquota sarà del 10%,
Se il voto isa sarà pari o superiore a 6 ed inferiore a 8 l’aliquota sarà del 12%,
Se il voto isa sarà inferiore a 6 l’aliquota sarà del 15%.

Logicamente per i contribuenti forfettari che non sono soggetti agli isa, il calcolo sarà differente. Il maggior reddito richiesto per il periodo d’imposta 2024 rispetto all’anno 2023 sarà soggetto:
Ad una aliquota del 10% in luogo dell’ordinaria del 15%,
Ad una aliquota del 3% in luogo dell’aliquota ridotta del 5% per i cd. contribuenti start up.

Ulteriore elemento è la notizia, apparsa sulla stampa specializzata, che sarebbe allo studio la possibilità, solo per i soggetti che aderiscono al concordato, di aderire ad una sanatoria relativamente ai redditi ante concordato ancora accertabili vale a dire per le annualità dal 2018 a 2023.

Sempre dalle anticipazioni di stampa l’importo da corrispondere per i soggetti isa, sarebbe sempre una flat tax parametrata al voto isa risultante dalla dichiarazione dei redditi con uno sconto ulteriore del 30% per le annualità 2020 e 2021 colpite dall’emergenza covid. 

Si ricorda che è possibile aderire alla proposta di concordato entro il 31 ottobre 2024 ossia entro il nuovo termine previsto per la presentazione del mod. REDDITI / IRAP 2024.

Invitiamo pertanto tutti i contribuenti interessati a valutare con attenzione e ovviamente con l’ausilio del proprio consulente, le opportunità offerte da tale nuovo interessante strumento ovviamente da applicare alla realtà di ogni singola azienda.

 

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